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C'e' chi pensa che una BTS inquini l'acqua...

 

9 OTTOBRE 2001. Disinformazione giornalistica che però crea falsi e ingiustificati allarmismi.

Riportiamo di seguito l'articolo apparso sabato 6 ottobre sul quotidiano Il Messaggero Veneto dedicato al "problema" delle stazioni radio base installate sugli acquedotti.
Alla redazione di GSMWORLD.it sembra davvero incredibile che qualcuno possa pensare davvero che una BTS possa "inquinare" l'acqua di un acquedotto. Panico e falsi allarmismi sono ormai all'ordine del giorno, anche grazie all'ignoranza in materia della stampa che certo non aiuta con articoli come questo.
L'articolo é reperibile via web all'indirizzo: http://www.messaggeroveneto.kataweb.it/messaggeroveneto/arch_06/gorizia/siea/siea1.html

Il Comune ha commissionato un’indagine sulle emissioni i cui dati saranno resi noti tra breve
Proteste per le antenne sull’acquedotto
Gli abitanti della zona di Pineta temono per un possibile inquinamento idrico

Se non si è a conoscenza della loro esistenza, quasi si fa fatica a scorgerle dalla strada. Eppure sul serbatoio dell’acquedotto di Lignano Pineta ci sono una serie di antenne per la telefonia mobile (almeno 7 dicono gli abitanti della zona) e altre tre sono posizionate da poco sul perimetro esterno della torre. La loro installazione risale alla primavera scorsa e chi ha eseguito l’opera ha avuto tutte le autorizzazioni del caso dal Comune e dal Consorzio per l’Acquedotto del Friuli centrale. Sulle prime la cosa è passata abbastanza inosservata, visto che le antenne hanno un basso impatto estetico e sono di dimensioni ridotte, tuttavia nel corso dei mesi la preoccupazione degli abitanti della zona, residenti e turisti, è cresciuta.
Nel mese di luglio erano stati mossi i primi passi con una delegazione di abitanti della via Pineda che si era recata dal sindaco Sandri per avere spiegazioni in merito, poi una lettera indirizzata al «Messaggero Veneto» da un turista udinese aveva sollevato la questione chiedendo spiegazioni alle autorità comunali. I timori della gente sono legati alla presenza di strumenti per la diffusione di onde elettromagnetiche sopra una torre contenente l’acqua potabile.
«Sappiamo che l’acqua è l’elemento per eccellenza in fatto di conducibilità – diceva il cittadino udinese nella sua lettera – come può il Consorzio concedere l’installazione di antenne sul serbatoio d’acqua? E come mai il Comune consente simile attuazione?». Pare inoltre che da quando sono state installate le antenne siano comparsi misteriose interferenze sulla ricezione televisiva. «In certe fasce orarie l’immagine del televisore comincia a saltare, prima non succedeva», dicono coloro che abitano nelle vicinanze. Proteste inoltre sono arrivate anche da turisti che hanno appartamenti nell’area limitrofa all’acquedotto, ma il problema sembra riguardare anche altre zone di Lignano.

Il sindaco, che aveva rassicurato i cittadini già nell’incontro di luglio, dice che in base alle dichiarazione dei gestori «ci sono emissioni molto basse, al di sotto della soglia prevista dalla normativa italiana, 6 volt/metro, che è già notevolmente inferiore a quella europea».
Eppure tanta tranquillità non deve esserci, se è vero che il Comune ha commissionato una propria indagine sulle emissioni nella zona acquedotto che dovrebbe portare i propri risultati in questi giorni. Nel frattempo il sindaco annuncia di aver avviato una serie di incontri con l’Arpa (l’Agenzia regionale per la protezione ambientale) al fine di arrivare a una convenzione per monitorare l’inquinamento elettromagnetico e acustico della città balneare. Negli ultimi anni infatti si sono moltiplicate le installazioni di strumenti per l’emissione di onde radio legate alla telefonia mobile in molti condomini, alberghi e aree private di Lignano. L’anno scorso un gruppo di turisti era riuscito a bloccare, facendo letteralmente scudo col proprio corpo, il posizionamento di un traliccio con relativa antenna di un noto gestore nazionale nel giardino di una tranquilla villetta di Riviera. L’antenna infine venne spostata di qualche centinaio di metri. E’ vero che la scienza non soccorre molto nello stabilire o meno la nocività di queste emissioni come hanno dimostrato anche casi nazionali di ampia portata ma, nel dubbio, la gente si preoccupa per la propria salute. Il Piano regolatore stabilisce che non si possono installare antenne in zona B, ossia in zona residenziale, ma non esiste al momento uno specifico piano delle emissioni che controlli e definisca preventivamente le aree utilizzabili a questo scopo.
Massimo De Bortoli



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