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Elettromagnetismo

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I problemi dell'interferenza elettromagnetica

I telefonini possono interferire con strumentazioni elettromedicali, ed altri dispositivi elettronici quali pace-maker ed apparecchi acustici?
Anche questo è un argomento che è opportuno approfondire.
I problemi di interferenza elettromagnetica (EMI) interessano tutti i tipi di strumentazione elettronica: infatti i campi elettromagnetici possono influire sul funzionamento di queste apparecchiature in funzione del tipo di segnale, della potenza e frequenza dell'onda e del grado di schermatura (cioè il livello di immunità alle interferenze) che caratterizza lo strumento stesso.
Negli ultimi anni è stato ampiamente studiato ed investigato il problema dell'interferenza dei terminali elettromedicali quali pacemaker, protesi auricolari, alcuni apparecchi ospedalieri e gli strumenti per la navigazione a bordo degli aeromobili.
Occorre tenere presente che il problema dell'interferenza e della sicurezza degli apparati (elettromedicali e radiomobili) è un aspetto di tipo puramente tecnico (compatibilità ), poiché esistono soluzioni che provvedono un'adeguata protezione dalle interferenze.

Pacemaker

I risultati ottenuti dalle numerose ricerche scientifiche sull'argomento affermano che:

Infatti, allontanando il terminale, l'interferenza scompare ed il pacemaker torna a funzionare perfettamente secondo la programmazione impostata dal medico. Inoltre il verificarsi o meno dell'interferenza è fortemente legato al modello di pacemaker e al suo livello di schermatura radioelettrica. Comunque 20 o 30 centimetri tra il pacemaker e il telefonino sono sufficienti a garantire l'assenza di qualunque fenomeno interferente. Quindi un appropriato uso del terminale, tenuto a debita distanza del pacemaker, è ampiamente sufficiente a garantire l'assenza di effetti indesiderati; si consiglia di osservare le seguenti semplici cautele:

Apparecchi acustici

Se si verificano problemi di interferenza ciò è dovuto fondamentalmente ad una insufficiente schermatura delle protesi auricolari rispetto all'utilizzo odierno di campi elettromagnetici a radio frequenza, ed è quindi facilmente risolvibile mediante accorgimenti di tipo tecnico.
Il fenomeno interferente non comporta assolutamente alcun rischio sanitario e si manifesta come un rumore di fondo (brusio), che può arrivare a compromettere la comprensibilità delle parole se la sorgente radio è a pochi centimetri di distanza.
A tale proposito le case produttrici di apparecchi acustici stanno implementando soluzioni tecniche che migliorino la compatibilità elettromagnetica di queste protesi auricolari con i terminali radiomobili.
La soluzione immediata suggerita dalle case manifatturiere di telefonini è di adoperare opportuni accessori (sistemi handsfree) che rendano comunque possibile l'uso del telefonino cellulare.

Apparecchi elettromedicali e di navigazione

Le interferenze possono comportare temporanei guasti o alterazioni del funzionamento normale degli apparecchi elettromedicali e di navigazione.
Per garantire il più possibile l'immunità a questo tipo di problemi, le aziende produttrici si sono adoperate per adattare le specifiche di compatibilità elettromagnetica di questi apparecchi elettronici alle nuove fonti di interferenza.
In parallelo è indubbiamente opportuno utilizzare la massima cautela e rispettare le norme da applicare in ambienti definiti a rischio di interferenza elettromagnetica (ambienti dove è difficile proteggere completamente dalle interferenze dispositivi elettronici sensibili quali, appunto, alcune attrezzature mediche e gli apparati elettronici a bordo degli aerei).
E' di fondamentale importanza quindi spegnere il telefonino laddove richiesto all'interno degli ospedali (normalmente il costruttore degli strumenti che potrebbero essere interferiti provvede a segnalare opportunamente le aree di rispetto) e, analogamente, a bordo degli aerei.

(Tratto dalla documentazione disponibile sul sito di TIM)